| guarda, anche se siamo fuori topic, credo che la cosa sia interessante, e ti dico come la penso. il tuo appunto è capibile, ma non mi trova d'accordo. giustamente tu osservi che questa è l'unica epoca che conosci. e questo, forse, il punto. io ho vissuto il tempo in cui magari uscivano 2 dischi l'anno che ti interessavano, e c'era tutta un'altra ritualità nell'ascoltare un disco, nel porsi a sua completa disposizione, nello scrutarlo, sviscerarlo. adesso non è più così, e anche noi vecchi dinosauri ci siamo adeguati. ma l'intermezzo professionale mi ha insegnato una cosa, che è poi in verità il contrario esatto di quello che si fa professionalmente: ascoltare un disco è comunque un rito, che già oggigiorno viene sminuito da altri mille input, per cui ritengo giusto, ma, bada bene, per se stessi, tornare indietro, nel senso di cercare di avere meno anticipazioni possibili, mettendosi così di fronte al lavoro nella sua completezza, e tentare di estrapolarsi un minimo, dopo di che contestualizzare il tutto dentro una eventuale carriera. tutto ciò lo dico soggettivamente, permettendomi solo di suggerire un metodo. ovviamente, poi ognuno è liberissimo di fare come gli pare. ma, ripeto, proprio perchè ho visto spendere chilometri di parole troppo tempo prima, su questo disco, ho come la netta impressione che in pochi siano riusciti a porvisi di fronte con obiettività.
con immutata stima
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